Avete mai pensato di costruire un PC per il periodo Post-Apocalisse?

Fino a tre mesi fa non avremmo mai pensato all’Apocalisse o a una Pandemia, almeno la maggior parte di noi che vivevano nel presente o al massimo rivolti a cosa possiamo fare nel weekend, ma alcune persone più lungimiranti sì, vediamo come.

Data la situazione Apocalittica che stiamo vivendo in questo inizio 2020, con l’arrivo della Pandemia da Coronavirus alcune persone si stanno preparando al peggio. In molte parti del mondo sviluppatori e tecnici stanno costruendo con materiale di recupero dei PC resistenti anche all’Apocalisse.

Sono anni che si parla di rifugi a prova di bomba nucleare, di pandemie e per non bastare anche l’industria cinematografica ci ha sensibilizzato a questa possibilità da anni, producendo film che come scenario avevano Virus incurabili e esplosioni nucleari, pandemie e scenari post-atomici.

Alcuni dei più furbi o paranoici si sono dedicati alla realizzazione di PC a prova di Pandemia o Apocalisse.

Jay Doscher, un tecnico californiano ha pensato di costruire Off-Grid CyberDeck, un Kit che dovrebbe servire per aiutare le persone a far funzionare altre apparecchiature tecnologiche. Perché un domani in uno scenario apocalittico non ci sarà di certo Internet e allora come si potrebbe fare a comunicare, bene Jay Doscher ci ha pensato.

https://back7.co/home/raspberry-pi-recovery-kit

Il Kit di recupero che ha sviluppato Jay Doscher ha una tastiera meccanica ed è impermeabile all’acqua, ha una batteria interna che lo alimenta, ma si può anche ricaricare tramite una fonte esterna. Il progetto è studiato per essere protetto da impulsi elettromagnetici tramite un foglio di Rame.

Jay Doscher ha voluto sviluppare questa macchina di sopravvivenza post-Apocalisse, per far sì che si possa rimanere in contatto anche quando Internet dovesse scomparire o essere oscurato.

“Volevo qualcosa che potesse sostituire i miei attuali PC / server fissi che eseguono DNS e DHCP locali, ma anche mirror per APT (un pacchetto di interfaccia utente software comune per sistemi di computer in stile Unix) e distribuzioni Linux“, ha detto Jay Doscher.

Il tecnico californiano, Jay Doscher, erano alcuni anni che si cimentava nella realizzazione di questi tipi di macchine, già nel 2015 aveva costruito il primo prototipo, ma era privo di tastiera e non era impermeabile, in cinque anni ha implementato e migliorato la macchina post- Apocalisse.

Ad oggi vi è molta richiesta di queste macchine, che ci consentirebbero di mantenere la connessione nei giorni bui, anche se a dire di Jay Doscher con l’espandersi del COVID-19 vi è stato un rallentamento nella produzione, data la difficoltà di reperire il materiale.

Il progetto di Jay Doscher è uno tra tanti, molti altri tecnici provenienti da tutte le parti del mondo sono al lavoro, sviluppando sistemi operativi con materiali di recupero.

Lo sviluppatore Virgil Dupras, con il sistema operativo Collapse Os vuole mitigare i rischi di un crollo della società come la conosciamo noi. Collapse Os è un sistema operativo che viene definito per i giorni bui.

https://collapseos.org/

Il suo sviluppatore Virgil Dupras afferma che questo sistema operativo servirà durante i giorni out dell’umanità.

È un Kernel z80 e una raccolta di programmi, strumenti che mirano di preservare la capacità umana di potere programmare i micro-controllori quando avverrà il crollo della civiltà. Secondo Virgil Dupras questo sistema operativo deve funzionare su macchine minimali.

L’obbiettivo di questo progetto è di divenire autonomo nel più possibile, data la situazione sconosciuta in cui dovrebbe operare e senza risorse esterne.

https://collapseos.org/why.html

Tecnici e programmatori in tutto il mondo sono alle prese per realizzare macchine che possano funzionare dopo l’Apocalisse, La situazione attuale ci fa comprendere quanto tutto possa cambiare velocemente.

Ci auspichiamo che ciò che stiamo vivendo nel 2020 non sia il caso descritto da Virgil Dupras e Jay Doscher.

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